Pietro Mennea La freccia del Sud, anticipazioni 1^ puntata

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Pietro Mennea La freccia del Sud, anticipazioni 1^ puntata

La prima puntata della miniserie Rai sul grande atleta Pietro Mennea, andrà in onda domenica 29 marzo 2015 su Rai 1, in prima serata. Di seguito le anticipazioni:

Pietro Mennea La freccia del Sud, anticipazioni 1^ puntata

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Olimpiadi di Mosca, 1980. Pietro Mennea è ai blocchi di partenza per la conquista della medaglia olimpica. In un attimo, tutta la sua vita gli scorre davanti.
Barletta. Molti anni prima. Pietro va a scuola, aiuta il padre Salvatore, umile sarto e soprattutto corre già più veloce di tutti. È una corsa che esprime l’energia di vivere e la solarità meridionale tarpata in un carattere timido. Almeno finché non è notato dai dirigenti di una Polisportiva locale, la Avis Barletta. Qui il talento di Pietro trova finalmente una strada e la sua esplosività un metodo.
È in occasione di una trasferta dell’Avis che Pietro vede correre e vincere alle Olimpiadi di Città del Messico ‘68 l’atleta nero Tommie Smith. Dallo schermo della tv lo vede alzare al cielo il suo pugno chiuso. Il destino di Pietro è segnato. E il giorno dopo, fatale coincidenza, Pietro corre sotto lo sguardo di Carlo Vittori, il miglior tecnico federale italiano.
Pietro vince. E di lì a pochi giorni Vittori lo richiama per proporgli di allenarsi con lui a Formia nella Scuola Nazionale di Atletica “Bruno Zauli”, un centro di eccellenza dove si formano i futuri campioni.
La madre Vincenzina si oppone alla decisione di Pietro di intraprendere un futuro incerto nello Sport e, in un diverbio acceso, scaglia contro il figlio un bicchiere che resiste all’urto ma si scheggia; Pietro le intima di conservarlo per brindarci quando le porterà una medaglia d’oro olimpica.
A Formia, Vittori studia Pietro, il suo talento, la forza di volontà superiore alla norma. Lo spinge in allenamenti faticosissimi, ripetute con carichi pesanti come i copertoni delle macchine. In questo periodo Pietro conosce Carlotta, che col suo carattere solare gli fa perdere la testa.
Mentre l’atletica mondiale è concentrata sull’astro russo Valerij Borzov, Pietro inizia ad affermarsi conquistando nel 1971 il record italiano sui 200 piani.
A Monaco ’72 il totem è Borzov. Pietro corre, ma si classifica terzo. Un ottimo risultato, ma la sua inquietudine, il suo perfezionismo gli impediscono di godere di questo importante traguardo. Monaco lo sottopone a una prova ancora più difficile: un gruppo di terroristi palestinesi appartenente a Settembre Nero sequestra e uccide undici atleti israeliani. Per Pietro è uno choc. Torna in Italia attraversato da dubbi, stordito. Carlotta non lo aiuta. Pietro misura la distanza fra la superficialità di lei, abbagliata dallo scintillio delle medaglie, e il senso più profondo che vuole dare al suo futuro. Con Vittori ritrova fiducia e riprende ad allenarsi con tenacia e sacrificio.
Ora è pronto per affrontare di nuovo Borzov. E l’occasione arriva con gli Europei di Nizza ’75: stavolta lo batte ed è primo sul podio. Ma non basta. Pietro decide che per completare la sua dimensione di uomo deve studiare e si iscrive all’università. Lì incontra Manuela, una ragazza che alla bellezza unisce una profondità che Pietro non aveva mai incontrato e se ne innamora.