Film in tv, il 30 agosto su Rai 3 La donna che canta

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Film in tv, il 30 agosto su Rai 3 La donna che canta

2844_la-donna-che-cantaIl film ha inizio in Canada in uno studio legale dove il notaio Jean Lebel legge ai due gemelli Jeanne e Simon le ultime volontà della madre Nawal Marwan; ella chiede ai suoi figli di consegnare due lettere, una per il padre (che essi non hanno mai conosciuto e che ritenevano morto in guerra) e una per il loro fratello (di cui essi ignoravano l’esistenza). Dapprima solo Jeanne, la sorella, accetta questo compito e si reca in Libano sulle tracce del passato della madre. Il film procede mostrando in parallelo la storia di Nawal e le ricerche di Jeanne.

La giovane Nawal, cristiana, ama un non cristiano e questo suscita il disprezzo della sua famiglia: il suo amante viene ucciso, il figlio che partorisce le viene sottratto subito dopo il parto e lei viene cacciata di casa per avere disonorato la sua famiglia. Dopo qualche anno, allo scoppio della guerra civile in Libano, Nawal torna al suo paese in cerca del figlio a cui non ha mai smesso di pensare, ma trova solo morte e violenza. Decide allora di ripagare la violenza subita con la stessa moneta e si vende alla causa palestinese. In quanto cristiana riesce ad entrare in contatto con un importante leader politico cristiano (diventa l’insegnante di francese del figlio) e, al momento stabilito, assassina tale politico. Catturata, viene rinchiusa in una prigione del sud, dove resterà per 15 anni subendo torture e violenze.
Intanto Jeanne viene a sapere della prigionia a cui era stata sottoposta la madre e convince il fratello Simon a raggiungerla (insieme al notaio Lebel) in Libano. I gemelli vengono a sapere del bambino che la loro madre aveva partorito da giovane; visitano anche la prigione in cui Nawal è stata rinchiusa senza mai piegarsi alle torture e alle violenze e dove era conosciuta come “la donna che canta”. Jeanne e Simon scoprono anche che, in seguito alle violenze subite, la madre ha partorito due gemelli: loro due. Nella ricerca del padre (il violentatore della prigione) e del fratello (che era stato affidato ad un orfanotrofio distrutto durante la guerra) trovano l’aiuto dei guerriglieri palestinesi ai quali “la donna che canta” aveva dato molto uccidendo il leader politico avversario. Arrivano così alla scoperta della tremenda verità: il fratello, insieme agli altri bambini dell’orfanotrofio, era stato preso dai palestinesi e, dopo varie vicissitudini, era diventato lo spietato torturatore della prigione; quindi padre e fratello sono la stessa persona. Viene detto loro che anch’egli adesso vive in Canada. Jeanne e Simon possono così tornare alla loro terra e consegnare le due lettere al loro padre e fratello.
Un ultimo flashback rivela che Nawal, ormai anziana, mentre si trova in piscina con Jeanne, riconosce il figlio grazie a un tatuaggio sul piede che gli era stato fatto alla nascita, ma guardandolo in volto riconosce anche il suo torturatore e violentatore. Per questo, ormai malata ed allettata, detta al notaio le due lettere chiedendo che Jeanne e Simon le consegnino ai destinatari. Il contenuto delle due lettere è un messaggio di odio per il suo torturatore ed un messaggio di amore per il figlio che ha sempre cercato.