Netflix | Fino all’osso: il film sull’anoressia | Trama e Recensione
Ellen è una giovane ragazza, appena ventenne, con disturbi alimentari importanti fin dall’adolescenza. Per anni è stata ricoverata in diversi centri di recupero senza successo. È un’artista, disegna magnificamente e durante la visione del film capirete perché ha abbandonato questo suo dono. Dietro questa sua scelta non c’è un capriccio, ma una motivazione pesante come un macigno di cui difficilmente se ne libererà.
Ha una famiglia particolare: i suoi genitori sono separati, sua madre ha capito di essere lesbica e vive con la sua compagna, mentre suo padre si è rifatto una vita con una compagna molto logorroica che Ellen non sopporta più di tanto. L’unica a capirla è colei che considera davvero come una sorella, la figlia della sua matrigna. Hanno un bellissimo rapporto ma non è bastato a salvarla dall’anoressia.
La famiglia, però, non ce la fa più a vederla in quello stato e decidono di affidarsi ad una casa famiglia per giovani problematici, guidata da Dr. William Beckham, un medico con metodo alquanto particolari. In questa casa famiglia Ellen affronta le sue giornate tra “trucchi” per perdere le calorie e non aumentare di peso, in compagnia dei suoi “amici” di avventura ai quali sembra essersi affezionata.
L’attrice che interpreta Ellen è Lily Collins e parlando del film afferma:
Il film invita a non rinnegare il passato e a capire che i disturbi di cui si soffre non definiscono chi sei, ma riguardano solo le esperienze che hai fatto.
Ellen in quella casa famiglia cercherà di uscire da quel tunnel, ma non ce la farà, almeno fino a quando non toccherà totalmente il fondo.
Il racconto è scorrevole, fa riflettere sull’argomento non facile da trattare. Quando si cerca di raccontare una malattia così importante è facile cadere nella trappola del facile pietismo, dell’eccessività ecc. In “Fino all’osso” tutto ciò non l’ho riscontrato.
Il trailer del film
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