Per amore del mio popolo, trama dell’ultima puntata 19 marzo 2014

0 votes

Il documento letto nelle Parrocchie di Casal di Principe suscita un grande clamore e lo stesso Vescovo appoggia, l’iniziativa di Don Peppe Diana.

I due clan camorristi, cercano di stabilire una tregua per spartire appalti e affari, primo fra tutti quello dei rifiuti, ma non rinunciano a dare una lezione a Don Diana. La notte dell’ultimo dell’anno, mentre Don Diana e il suo gruppo festeggiano in oratorio, Carlo spara con un mitra contro la Chiesa. L’unico testimone dell’accaduto è Domenico, il suo fratellastro, che nega di aver visto qualcosa. Domenico viene convocato dal padre, il boss Antonio Esposito, che lo premia accettandolo ufficialmente nella sua famiglia. Don Diana e gli altri sacerdoti decidono di proseguire con le loro azioni e promuovono un comitato anticamorra che chiamano “liberiamo il nostro futuro”. La tregua tra le due famiglie camorriste rivali è molto fragile e riprendono i conflitti e i morti. Per dare un segno della loro forza, gli Esposito organizzano un raid con una decina di auto nel centro del paese sparando in aria con i mitra, tra loro anche Domenico. Don Diana affronta i camorristi e Domenico portandolo nel cimitero dove sono sepolti molti ragazzi uccisi nella guerra tra bande. I Carabinieri nel frattempo compiono una serie di arresti che colpiscono i clan e svelano i rapporti tra camorra e politici. Questo porta allo scioglimento del Consiglio Comunale e alla decisione del medico Franco Aversa di candidarsi. Don Diana appoggia apertamente la sua lista civica, mentre il Vescovo lo protegge da eventuali censure superiori. Aversa vince e sembra l’inizio di una nuova primavera. Nel frattempo in Sicilia viene ucciso Don Puglisi e quando Don Diana viene convocato dalla Procura di Napoli in seguito al pentimento di un suo amico legato a un clan, la sua esposizione è ormai massima. Verrà ucciso il 19 marzo 1994, il giorno di San Giuseppe.