Pietro Mennea La freccia del Sud, anticipazioni 2^ puntata

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Pietro Mennea La freccia del Sud, anticipazioni 2^ puntata

La seconda ed ultima puntata della miniserie Rai sul grande atleta Pietro Mennea, andrà in onda lunedì 30 marzo 2015 su Rai 1, in prima serata. Di seguito le anticipazioni:

Pietro Mennea La freccia del Sud, anticipazioni 2^ puntata

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Pietro rivede Manuela e inizia la relazione sentimentale più importante della sua vita. Intanto, si prepara per le Olimpiadi di Montreal ‘76. Vittori, in conflitto con i vertici della Fidal (Federazione italiana atletica leggera), viene sanzionato: non potrà seguire Mennea come preparatore atletico nell’Olimpiade canadese. Ma a Pietro, per evitare che reagisca compromettendo la sua partecipazione, dice di essersi dimesso. Pietro si sente abbandonato. E nonostante Vittori lo raggiunga per supportarlo, Pietro corre e arriva soltanto quarto. A quel punto la sua rabbia esplode, accusa Vittori di avergli fatto pagare lo scotto dei contrasti personali con la Federazione: i due si separano per sempre. Pietro cerca rifugio in Manuela che lo sprona a rialzarsi e a riprendere gli allenamenti. Poi un giorno, in un incontro con il giornalista Minà, scopre la verità su Vittori: non si era dimesso, ma era stato allontanato. Pietro decide a questo punto di recuperare il rapporto con il suo allenatore. Insieme tenteranno il record mondiale – quello ancora detenuto da Tommie Smith – a Città del Messico in occasione delle Universiadi ‘79. Alla notizia, la Fidal si oppone: in quel periodo Pietro rappresenterà l’Atletica nazionale nella Coppa del Mondo in Canada.
Contravvenendo ai disegni promozionali della Federazione, Pietro e Vittori sono ora alle Universiadi di Messico ‘79, nonostante gli ostacoli e la sfiducia di tutti. Mennea corre e vince. Stabilisce il nuovo record mondiale: 19’’72. È finalmente l’uomo più veloce del mondo.
È festa grande per il Campione che è già proiettato verso la medaglia d’oro olimpica. E a supportarlo è proprio la madre Vincenzina: Pietro ha 28 anni, ma non può lasciare senza aver tentato quell’ultima sfida.

Mosca ‘80. L’Italia, con le altre nazioni del Patto Atlantico, aderisce al boicottaggio dell’Olimpiade sovietica, in reazione all’invasione dell’Afghanistan. Pietro si spende con la Fidal per tenere alta la bandiera della Sport come valore di fratellanza universale. Il risultato è che gli atleti azzurri partiranno, eccetto gli appartenenti ai corpi militari, e comunque gareggeranno senza inno e senza bandiera. Non è l’unico peso nel cuore di Pietro: prima di partire ha discusso aspramente con Manuela e con lei tutto sembra irrimediabilmente finito.
In queste condizioni, Pietro corre la finale dei 100 e la perde. È forse arrivato il momento di chiudere la carriera, ancor prima di misurarsi con la finale dei 200, la sua specialità? Appare demotivato, Vittori gli è vicino, ma non basta. Un incontro inaspettato con Borzov, avversario più temuto e rispettato, lo riaccende. Pietro deve cercare in sé le forze per recuperare. È il giorno più lungo della sua vita. Ed ecco materializzarsi Manuela, a suggellare il suo momento. È come se il puzzle dell’esistenza di Pietro si ricostituisse per intero. Ora è pronto a sfidare quegli atleti fortissimi e affamati di vittoria. Pietro corre e vince con una rimonta esemplare, unica nella storia dell’Atletica. È il suo trionfo e il coronamento di una vita da mito dello Sport.