Qualunque cosa succeda, trama miniserie Rai 1

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Qualunque cosa succeda, trama miniserie Rai 1

 Qualunque cosa succeda

Qualunque cosa succeda la nuova miniserie targata Rai andrà in onda lunedì 1 e martedì 2 dicembre 2014 in prima serata su Rai 1. Di seguito la trama: 

In un’Italia segnata dagli anni di piombo, Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca d’Italia, si trova a lottare contro un finanziere scaltro e spietato, Michele Sindona, che stringe legami con la mafia nostrana e quella d’oltreoceano. L’avvocato si rende ben presto conto dell’irregolarita’ dei conti, dell’illegalita’ dei rapporti intessuti dai vertici dell’Istituto e della corruzione del sistema politico – economico che non lo protegge lasciando solo “un servo dello Stato” coraggioso e retto. Ambrosoli fu assassinato nel luglio 1979 da un killer fatto venire appositamente dall’America, per ordine del banchiere siciliana Sindona.

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La sera dell’11 luglio 1979, rincasando dopo una serata trascorsa con amici, Ambrosoli fu avvicinato sotto il suo portone da uno sconosciuto. Questi si scusò e gli esplose contro quattro colpi 357 Magnum. Ad ucciderlo fu il malavitoso americano William Joseph Aricò, la pistola l’aveva comprata da Henry Hill (Il pentito, sulla cui vita reale si basa il film di Martin Scorsese del 1990, Quei bravi ragazzi) che era stato dal 1974 al 1977 suo compagno di cella nel penitenziario di Lewisburg insieme a Robert Venetucci. Il killer fu pagato da Sindona con 25 000 dollari in contanti ed un bonifico di altri 90 000 dollari su un conto bancario svizzero; a mettere in contatto Aricò con Sindona era stato il suo complice Robert Venetucci (un trafficante di eroina legato a Cosa Nostra americana) mentre, nei pedinamenti ad Ambrosoli per preparare l’omicidio, Aricò era stato accompagnato da Giacomo Vitale, l’autore delle telefonate anonime. Nessuna autorità pubblica presenziò ai funerali di Ambrosoli, ad eccezione di alcuni esponenti della Banca d’Italia. Nel 1981, con la scoperta delle carte di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi, si ebbe la conferma del ruolo della loggia massonica P2 nelle manovre per salvare Sindona. Il 18 marzo 1986, a Milano, Michele Sindona e l’italo-americano Robert Venetucci furono condannati all’ergastolo per l’uccisione dell’avvocato Ambrosoli.