Da Vinci’s Demons, riassunto 1×02

0 votes

Da Vinci’s Demons, riassunto 1×02

Da-Vincis-Demons

[spider_facebook id=”2″]

1×02 Il serpente

Seguendo il suggerimento del Turco, Zoroastro, Vanessa e Nico procurano il cadavere dell’ebreo impiccato a Leonardo. Da Vinci rinviene all’interno del suo stomaco una strana chiave che avrebbe potuto avere qualche collegamento con il Libro delle Lamine. Durante la raffigurazione del ritratto di Lucrezia, Da Vinci rinviene all’interno della residenza dei Medici una piccola statua legata al Turco e al suo racconto sul libro, scoprendo dalla donna che l’ebreo era stato arrestato dopo essere scappato da una biblioteca. Davanti agli occhi dei fratelli Medici, del loro precettore Becchi e il comandante Quattrone, Leonardo decide di dare dimostrazione della sua spingarda a canne multiple. L’arma si rivela però un flop, portando Lorenzo alla decisione di concedere un’altra settimana a Da Vinci per rimediare al danno. Nel frattempo, Nico viene arrestato dalle guardie le quali avevano scoperto come lui fosse uno dei profanatori della tomba dell’ebreo. Il ragazzo viene portato al cospetto di Girolamo Riario, venendo torturato da quest’ultimo per scoprire cosa desiderasse Da Vinci dal corpo dell’ebreo. Nico, reso allo stremo, non può fare altro che svelargli della chiave contenuta nello stomaco dell’uomo. La bottega di Verrocchio viene così messa a soqquadro dagli uomini di Riario alla ricerca della chiave, ma Nico riesce a farli scappare sfruttando una delle tante trappole costruite da Leonardo. Riario, rifugiato insieme a Lupo Mercuri in una radura nascosta fuori Firenze, si incontra con Lucrezia per ordinarle di sorvegliare oltre a Lorenzo anche Da Vinci, in modo che li portasse al ritrovamento del Libro delle Lamine. Il coinvolgimento di Roma all’interno degli affari di Firenze manda su tutte le furie Lorenzo, che dà l’ultimatum a Leonardo per la costruzione della spingarda. Quest’ultimo però è sempre più ossessionato dal libro e dai Figli di Mitra, intuendo che la chiave in suo possesso altro non era che una metà, e che doveva esistere da qualche parte una seconda chiave per la risoluzione del mistero. Da un barbone che era stato testimone della notte in cui l’ebreo era stato catturato, Leonardo capisce che l’uomo, oltre alla chiave, tentava di nascondere un altro oggetto: un libro, cercando di farlo confondere all’interno della biblioteca insieme agli altri manoscritti. Da Vinci e i suoi amici ritrovano il libro scritto in lingua ebraica, sfuggendo successivamente agli uomini di Riario che desideravano impadronirsene. Quest’ultimo, intanto, incontra Lorenzo e sua moglie, Clarice Orsini. Il Magnifico è sconcertato da Riario il quale è a conoscenza del fatto che i Medici avevano commissionato a Leonardo la costruzione di armi da guerra, e quando il nipote del Papa lo informa della volontà di candidare il loro uomo Francesco Salviati come arcivescovo di Pisa, si rende conto che Roma non avrebbe aspettato ancora a lungo per occupare Firenze ora che l’alleanza con Milano era terminata dopo l’assassinio di Sforza. Verrocchio traduce ciò che c’era scritto sul libro ebraico per Leonardo. Esso parla della “Volta Celeste”, un suggerimento secondo il quale il Libro delle Lamine possa essere trovato seguendo una precisa costellazione astrale. Durante un banchetto indetto dai Medici, Riario propone a Leonardo di unirsi a lui e a Roma in cambio della completa accessibilità agli Archivi Vaticani. Da Vinci gli dà appuntamento per il giorno successivo. Leonardo tende una trappola a Riario e i suoi uomini, rifiutando di unirsi a Roma e sbaragliandoli grazie alla sua spingarda questa volta perfettamente funzionante, professando la sua fedeltà verso Firenze e al casato dei Medici sotto gli occhi di Lorenzo e Giuliano. Successivamente, Lorenzo mette al corrente Leonardo dell’esistenza di una spia all’interno di Firenze per conto di Roma, e della volontà di produrre le sue spingarde su vasta scala. Scampati all’attacco, Riario giura a Lupo Mercuri che presto Firenze cadrà sotto il dominio del Papa, mostrandogli di essere lui il possessore della seconda chiave. Studiando il libro dell’ebreo, Leonardo scopre che la Volta Celeste era una terra reale che esisteva nel loro mondo, luogo in cui avrebbero ritrovato il Libro delle Lamine.