Troy: Fall of a City | La serie tv di Netflix | Commento

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Troy: Fall of a City | La serie tv di Netflix | Commento

Ho da poco terminato la nuova serie di Netflix “Troy – La caduta di Troia”, titolo originale “Troy: Fall of a City”.Otto episodi in cui si narra l’Iliade di Omero.

Ho letto parecchi pareri negativi su questa serie. Lo dico subito: a me è piaciuta  good E non mi è importato nulla se Achille è stato interpretato da un uomo di colore, anziché attenersi al poema omerico. L’attore di colore che ha interpretato Achille è stato sicuramente all’altezza del suo ruolo. Forse, dovevano puntare su di lui l’attenzione in determinate circostanze e non tralasciare dettagli importanti sul suo personaggio. Ma al di là di questo, la scelta di inserire divinità di colore e Achille stesso, mi è piaciuta.  yes

La serie tv parla dell’Iliade, ok. Ma stiamo sempre parlando di una serie in cui determinate circostanze sono comunque romanzate. Quindi che fastidio dà vedere un uomo di colore piuttosto che bianco latte?  dash Su dai… unknw

Per chi non ha letto l’Iliade (rimediate subito, please  yes clicca qui), negli otto episodi si narra la storia della caduta di Troia. Mentre nell’Iliade il lettore può trarre le sue conclusioni sulle due fazioni (greci e troiani), in questa serie il racconto viene visto prettamente dal punto di vista dei troiani.

Personaggio di rilievo, sicuramente, Paride, il cui vero nome è Alessandro. Paride scopre di essere il figlio del Re di Troia. Nel momento in cui si riunisce con la sua famiglia, gli equilibri tra greci e troiani verranno scalfiti da un amore contrastato. Cosa accade? Alessandro va a fare visita ai greci per saldare ancora di più i rapporti con questi ultimi, ma accade un evento imprevisto: vede Elena di Sparta, se ne innamora, ed è pure ricambiato.  laugh

Il personaggio di Elena non mi ha fatto impazzire: senza dubbio una bella donna, ma la recitazione a volte mi è sembrata in contrasto con tutto il resto. Non è stato l’unico personaggio che non ho particolarmente amato: anche l’attrice che interpreta Andromaca, la moglie di Ettore, non eccelle per quanto mi riguarda.

Ciò che mi è piaciuto di questa produzione è, senza dubbio, la fotografia e determinati virtuosismi messi in scena dalla regia. Ho particolarmente apprezzato Odisseo, il quale viene raccontato da un punto di vista di “succube” di Agamennone. Odisseo cerca di far ragionare Agamennone, è la “mente” dei greci, ma nel momento in cui deve obbedire a un ordine non si tira indietro, a costo di andare contro i suoi stessi principi.

Il bilancio è senza dubbio positivo. Consiglio la visione good