Vittoria Puccini è Oriana, trama 1^ puntata

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Vittoria Puccini è Oriana, trama 1^ puntata

Il racconto della vita di una grande protagonista del ventesimo secolo nella fiction in onda lunedì 16 e martedì 17 febbraio, in prima serata su Rai1.

Vittoria Puccini è Oriana, trama 1^ puntata

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In uno dei suoi ultimi ritorni in Italia, Oriana decide di rimettere ordine tra i materiali giornalistici e fotografici stratificatisi per anni nell’antica casa di famiglia, in piena campagna toscana. Per farlo si rivolge all’università di Firenze, che le manda una aspirante giornalista, di nome Lisa, piena di buona volontà ma di nessuna competenza specifica, che accetta di fare il lavoro solo per avere la possibilità di conoscere quella che rappresenta per lei un vero mito. Nasce tra le due donne un rapporto complesso, fatto di curiosità e di stima, di rotture e momenti solidali, di distanza ideale ma anche di vicinanza umana, dove la battaglia con la morte di Oriana si intreccia con quella per la vita di Lisa, decisa a coniugare ciò che l’altra ritiene inconciliabile: la propria passione per il giornalismo in prima linea con il desiderio di essere donna e madre. All’interno di questo confronto tra donne di due generazioni così lontane e di opposto temperamento, si snoda – tappa dopo tappa – il racconto e insieme la riflessione sull’essere giornalista di una delle più famose reporter del mondo. La sua vita avventurosa inizia negli anni del fascismo. Ragazzina, vive i giorni della lotta come staffetta partigiana. L’esperienza della guerra e il rapporto intenso con il padre, uno dei capi della resistenza fiorentina, finisce per segnare in modo decisivo la sua capacità di guardare al futuro. Oriana a 16 anni diventa così cronista di nera, fa il giro dei commissariati e degli ospedali in bicicletta, fino a notte. Il giorno in cui compie venti anni manda un pezzo a L’Europeo, il più importante magazine italiano dell’epoca, e il suo sogno si avvera: l’articolo esce in prima pagina e qualche tempo dopo viene assunta. Assieme a un grande fotografo, Duilio Pallottelli, Oriana fa il giro del mondo, per scrivere di donne. A Karaci, s’imbatte in albergo nel matrimonio di una sposa-bambina. Un incontro emozionante, perché dialogare con quella piccola creatura non ancora donna e le figure femminili che l’attorniano porterà la giornalista a scoprire un pianeta sconosciuto, fatto di riti, paure e sogni, diversi da quelli dell’occidente. Ma attraverso figure così lontane da lei, Oriana riflette anche su di sé. La sua fortuna – dice – è essere nata italiana, povera, e donna: perché essere donna è ‘un’avventura che richiede molto coraggio, una sfida che non finisce mai. Devi combattere di più, vedere di più, pensare di più. Il tema della guerra torna con forza ad attirare Oriana negli anni della guerra in Vietnam. Racconta per le pagine de L’Europeo ciò che vede, senza schierarsi né coi Vietcong né con gli americani, né con i Sudvietnamiti. Scopre le menzogne e le atrocità, ma anche gli eroismi e l’umanità di quella ‘follia’ fatta di sangue, dolore, morte. E l’amore. Quello di un giornalista fuori dal coro come lei: Francois Pelou. A metà del ‘68 lascia il Vietnam, e il 2 ottobre, durante una manifestazione di protesta a Città del Messico, Oriana rimane ferita: è un massacro organizzato, la polizia spara sulla folla, muoiono centinaia di giovani, e lei – creduta morta – viene scaricata all’obitorio. Per fortuna un prete sente che respira.