Carabinieri 3×12, riassunto

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Carabinieri 3×12, riassunto

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3×12 Furto in biblioteca

Nel liceo di Città della Pieve, qualcuno si è introdotto in sala professori, ha acceso il PC e copiato una versione di greco. Grazie ad un piccolo indizio, tra gli studenti sospettati vi è Daniele Laudi, fidanzato di Martina Cesari, la figlia del bidello, da poco denunciato dai propri genitori per una giustificazione falsa. In seguito, i carabinieri colgono in flagrante Martina mentre sta per rubare il file di un’altra versione. La ragazza ammette di aver fatto una copia delle chiavi del padre per poter vendere le versioni, ma nega implicazioni da parte di Daniele. La sua deposizione non convince, poiché le versioni rubate erano quelle per la classe del fidanzato, di un anno più grande. Intanto, la madre di Daniele rivela ai carabinieri di aver trovato seimila euro nel guardaroba del figlio: deve esserci sotto qualcosa di ben più grave della semplice vendita delle versioni. Frattanto, Ferri decide di fare un regalo alla Sepi per l’aiuto che lei gli ha fornito nella vicenda Calò. Dietro al consiglio di Sonia, egli si reca ai “Vivai Bertelli”, dove scopre con sconcerto che il commesso è una sua vecchia conoscenza: si tratta di Fabio Di Chiara, un colonnello dei R.O.S. con cui Ferri lavorava prima di essere assegnato alla stazione di Città della Pieve. In un secondo incontro, l’uomo gli confida di star indagando sul rapimento di un tale, Gulli, avvenuto qualche tempo prima e di lavorare sotto copertura nel vivaio (si fa chiamare Angelo Rossi). Giacché ha perso i contatti con i colleghi della missione, egli ha bisogno dell’aiuto di Ferri; questi si dichiara subito disponibile. Intanto Daniele viene pedinato e si scopre che è implicato in un’attività illegale. In una fabbrica di ceramiche che appartiene a Vincenzo Falleri, zio di un suo compagno di classe, il ragazzo esercita un’attività illegale: traffico di CD e DVD pirata. I dipendenti sono tutti extracomunitari. Dopo essere stato arrestato, Daniele ammette di aver sbagliato. La sua Martina non ha nulla a che fare con quei traffici, è stato lui a chiederle di rubare le versioni. Il giovane comunque se la caverà con una multa, mentre uno degli extracomunitari che lavorava per lui denuncia i nomi dell’organizzazione, ottenendo in cambio il permesso di soggiorno per sé e la sua famiglia. Quando nel “Vivaio Bertelli” viene scoperto il cadavere del proprietario, Giacomo, i sospetti cadono sulla moglie, marito e moglie non avevano più buoni rapporti, e su Angelo Rossi, di cui nessuno conosce la vera identità. I carabinieri si mettono sulle sue tracce. Il colonnello però scompare, non prima però di aver detto al maresciallo Ferri che i R.O.S. hanno scoperto che i soldi del rapimento Gulli sono stati riciclati tramite le attività di Bertelli. Angelo intende portare a termine la missione, cercando però di sottrarsi alle indagini della squadra di Ferri, il quale, suo malgrado, deve stare al gioco del suo ex capo: il nostro maresciallo accetta quindi di lavorare per Rosario Ponti, anch’egli proprietario di un vivaio, che potrebbe avere a che fare con questa losca vicenda.