Film in tv, lunedì 11 agosto su La7 Countdown dimensione zero

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Film in tv, lunedì 11 agosto su La7 Countdown dimensione zero

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Mentre naviga al largo di Pearl Harbour, la portaerei USS Nimitz attraversa una tempesta magnetica, alla fine della quale all’insaputa dell’equipaggio viene proiettata nel passato al 6 dicembre 1941, il giorno precedente il devastante attacco da parte della marina imperiale giapponese alla flotta americana alla fonda nella base delle isole Hawaii[1].

Dopo un iniziale smarrimento derivante dall’ascolto delle trasmissioni radio e dalle rilevazioni fotografiche dei ricognitori, il comandante Yelland e l’osservatore del dipartimento della marina Lasky esaminano il materiale del vice Owens, esperto storico della guerra nel Pacifico, e ne rimangono impressionati: personaggi e avvenimenti calzano in ogni dettaglio. Realizzano così di avere percorso il tempo a ritroso, sino alla vigilia dell’attacco.

Due F-14 Tomcat di pattuglia abbattono con estrema facilità due caccia giapponesi Mitsubishi A6M “Zero” che hanno appena mitragliato e affondato lo yacht del senatore Chapman, il quale si salva insieme a Laurel, la sua segretaria, e il cane Charlie. Una squadra di soccorso raccoglie i naufraghi e il pilota nipponico superstite: saranno gli unici personaggi del passato a venire in contatto diretto con l’equipaggio della Nimitz, che si trova così pienamente coinvolto nel corso storico. Infatti, secondo gli archivi di Owens, il senatore Chapman sarebbe stato sicuro vicepresidente, e poi presidente americano al posto di Truman, qualora non fosse stato ucciso dai giapponesi.

Il pilota dello “Zero”, interrogato da un interprete, è ostinatamente reticente, ma viene scosso dalle rivelazioni del vicecomandante sull’attacco imminente, e in un tentativo disperato per tentare di comunicare via radio resta ucciso.

Chapman ritiene che la Nimitz sia un’arma segretissima con tecnologie d’avanguardia, ma quando tenta di comunicare via radio con Pearl Harbour, dicendo il nome della portaerei e del suo comandante (ovviamente inesistenti nel 1941), viene scambiato per un mitomane. Per il senatore e la segretaria non resta che venir trasportati su un’isola deserta in elicottero facendo loro credere di essere portati a Pearl Harbor, ma l’uomo, ostinatamente, tenta un dirottamento armandosi di una pistola lanciarazzi, causando la distruzione del velivolo e la morte di tutti gli occupanti. Sopravvivono solo Laurel e l’ufficiale Owens, scesi in tempo prima del disastro.

Il comandante, superato ogni dubbio, ordina di fermare l’attacco giapponese, e forse la stessa guerra, avvalendosi della schiacciante superiorità tecnologica e dell’armamento nucleare di bordo, con conseguenze però imprevedibili per il corso della Storia, ma, pochi minuti prima del contatto, il radar rileva l’arrivo di una nuova tempesta, forse l’opportunità di tornare al presente, e l’ordine di attacco viene revocato. Pochi minuti dopo il nuovo passaggio della tempesta le telescriventi tornano a funzionare e riprende il contatto radio con il comando del Pacifico: il varco temporale ha riportato tutti i protagonisti, tranne Owens, nel 1980.

Mentre Lasky sbarca, il cane Charlie, unico reduce dal passato, corre festoso sull’auto del suo misterioso principale, lo stesso che all’inizio del film lo ha accompagnato al porto. Lasky può finalmente riconoscere Owens e Laurel invecchiati, i quali hanno tratto beneficio dalla conoscenza storica dell’uomo, ma senza interferire con il corso degli eventi.