Le mani dentro la città, riassunto seconda puntata

0 votes

Le mani dentro la città, riassunto seconda puntata

Le mani dentro la città

Mentre don Carmine Marruso (Andrea Tidona) lotta tra la vita e la morte, il figlio Pinuccio (Marco Rossetti) va in Calabria per ottenere dalla Cupola l’autorizzazione per prendere il posto del padre in tutti gli affari al Nord. La cupola, però, stabilisce che a prendere il posto di don Carmine sarà il boss Positano, in modo da tenere d’occhio i traffici di Pinuccio. Intanto l’imprenditore Brogi si costituisce alla polizia ammettendo di essere il mandante del tentato omicidio di Carmine Marruso. L’uomo viene arrestato ma rimarrà poco in galera in quanto giunta la notizia a Pinuccio, fa in modo che viene mandato qualcuno in galera per uccidere l’imprenditore, facendo passare l’accaduto come suicidio. Il commissario Mantovani (Simona Cavallari) e l’ispettore Benevento (Giuseppe Zeno), non credono minimamente a questa strana coincidenza e pensano che siano stati proprio i Marruso a ordinare la sua morte. Alla Ital & Ferri continua l’occupazione degli operai e Viola cerca di interessarsi della cosa per evitare che la situazione possa peggiorare, anche perché tra questi c’è anche suo padre. Il boss Positano impone a Pinuccio di lavorare insieme al cognato Nicola, con cui non va d’accordo ma è il solo modo per continuare a occuparsi degli affari coi colombiani. Pinuccio, però, non ha intenzione di arrendersi e porta avanti da solo una trattativa con i narcos colombiani per far entrare 700 kg di cocaina nel Paese. Intanto Giulia Ventura (Viola Sartoretto), la giovane poliziotta della squadra, decide di infiltrarsi nella discoteca dei Marruso per piazzare delle cimici. Si tratta di un’operazione molto rischiosa, infatti, Viola in un primo momento non accetta, ma Benevento riuscirà a convincerla, trattandosi di un’ottima occasione per prendere definitivamente i Marruso, tra l’altro l’agente Ventura è molto in gamba. Giulia riesce ad infiltrarsi e piazza le cimici così la polizia riesce a star dietro al traffico di droga. Nel frattempo, però, si scopre che il vero mandante del tentato omicidio di don Carmine non era l’imprenditore Brogi, ma il figlio, beccato proprio mentre vuole riprovare a ucciderlo introducendosi nella camera del boss con una pistola. La polizia riesce a capire tutto in anticipo e l’uomo viene fermato in tempo. Nella discoteca dei Marruso intanto vengono trovate le cimici della polizia. La copertura dell’agente rischia di saltare. Gli operai intanto decidono di terminare l’occupazione in fabbrica, e di iniziarne un’altra al comune di Milano. Viola è costretta a lasciare le indagini sui Marruso a Benevento per andare a trattare con gli operai, senza però dire al questore che tra loro c’è anche il padre. Fulvio (Giulio Beranek), il figlio minore di Carmine, inizia a occuparsi degli affari di famiglia e sarà proprio lui a scoprire che il padre di Viola è uno degli operai. E usa questa informazione per accelerare l’operazione di sgombero del comune, a rimanere ferito gravemente sarà proprio il padre della Mantovani. Il padre di Viola muore sotto i ferri, mentre Carmine Marruso si risveglia dal coma.