Merlin 5 trama ultima puntata 30 aprile

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Merlin 5 trama ultima puntata 30 aprile

Gli ultimi tre episodi di Merlin 5 verranno trasmessi sul canale Joi di Mediaset Premium il 30 Aprile.

L’undicesimo episodio si intitola L’attrazione del male – Mentre stanno perlustrando i boschi di Camelot, Artù, Merlino e i cavalieri s’imbattono in una carovana assalita dai sassoni. Mentre Artù osserva i corpi e capisce che il veicolo era diretto a Camelot, Mordred scorge tra la boscaglia qualcuno e si getta all’inseguimento. L’inseguitore sembra ferito e cade a terra, dunque Mordred si accorge essere una giovane ragazza druida di sua vecchia conoscenza. Prima che gli altri arrivino, Mordred incita la ragazza, che chiama Kara, a scappare, ma Merlino assiste alla scena insospettendosi. Tornati a Camelot, Merlino si confida con Gaius e afferma che Mordred potrebbe star tramando qualcosa. L’anziano medico gli fa però notare la lealtà fin ora dimostrata dal ragazzo nei confronti di Artù. Intanto, Mordred recupera delle medicine e si dirige nella foresta, dove grazie alla magia raggiunge Kara. Dunque, l’aiuta a medicarsi la gamba, che le è stata colpita da una freccia. I due sembrano essere in confidenza e conoscersi fin da piccoli. Kara domanda a Mordred perché sia diventato un cavaliere di Camelot, e gli fa notare che quello non è il suo posto e che dovrebbe invece stare dalla parte della sua gente. Mordred però le dice che lui crede in Artù e che è certo presto le cose cambieranno. Di rientro a Camelot, Merlino sorprende Mordred e lo accusa di essere in combutta con Morgana e i sassoni. Mordred però spiega a Merlino che sta solo aiutando una della loro gente a curarsi e lo supplica di non dire nulla ad Artù, altrimenti la farebbe giustiziare. Merlino, immedesimandosi nel giovane druido, gli promette di mantenere la cosa segreta. Più tardi, Merlino e Artù sono nella foresta alla ricerca di tracce dei sassoni. Artù scopre delle impronte sul fango, che li conducono fino alla grotta dove si nasconde Kara. I due si accorgono che questa è ferita, ma quando Artù l’aiuta, inaspettatamente Kara cerca di colpirlo con un pugnale, fallendo però grazie all’intervento magico di Merlino. La ragazza viene portata al castello come prigioniera e Mordred crede Merlino l’abbia tradito. Quando è interrogata, Kara conferma di aver partecipato all’assalto alla carovana e non si pente di aver tentato di uccidere il re. Artù dunque si trova costretto a sentenziarla a morte. Più tardi, Mordred va da Artù e in ginocchio gli dice di essere colui che ha soccorso Kara e lo supplica di ritirare la sentenza, poiché la ragazza è giovane e ingenua, plagiata da Morgana. Artù però afferma che non può farlo per quanto gli dispiaccia, poiché ha confessato i suoi crimini ed è una minaccia per Camelot. Mordred, rassegnato nel convincere Artù, progetta di liberarla nella notte e di fuggire con lei. Merlino però lo mette in guardia dal farlo, preoccupato che, come annunciato dalle profezie, Mordred si rivolti a Camelot, spinto dalla sua innamorata ad unirsi a Morgana. Mordred però non ha intenzione di lasciarla morire e chiede a Merlino di non tradirlo proprio adesso e di lasciarlo andare. Merlino è combattuto se avvertire o no Artù e all’ultimo momento si convince che la cosa migliore, per evitare il futuro che ha scorto, è tenere Mordred tra le mura di Camelot. Riferito dell’evasione ad Artù, i due si recano di corsa nelle prigioni, ma è troppo tardi. Mordred e Kara sono già in fuga e la ragazza, quando una guardia di Camelot gli intralcia la strada, non esita ad uccidere a sangue freddo. Artù e i cavalieri corrono per la foresta alle calcagna dei due e alla fine li raggiungono. Kara non riesce a proseguire per via della ferita e Mordred è costretto a rivelarsi, sguainando la spada contro Artù. Mentre Kara lo incita ad usare la magia e a sbarazzarsi di loro, Mordred esita a combattere contro i suoi amici e Artù lo supplica di tornare indietro nei suoi passi. Alla fine, Mordred viene atterrato da Sir Parsifal, che arriva alle sue spalle. Di nuovo a Camelot, Artù non sa che fare con Mordred, mentre è sicuro della sorte che attende alla ragazza druida. Merlino, capendo di aver sbagliato e di aver messo Mordred contro Camelot, cerca di convincere Artù a rivalutare la cosa e di offrire una seconda chance a Kara. Quando Kara viene portata al cospetto della corte, prima dell’esecuzione, Artù le concede l’opportunità di redimersi e di evitare così l’impiccagione, ma la ragazza non si pente dei suoi crimini, dicendo che è giusto combattere per la libertà del suo popolo. Dunque Kara viene giustiziata e, alla sua morte, Mordred, che si trova nelle prigioni, lancia un urlo di rabbia e perdendo il controllo dei suoi poteri scardina il cancello della sua cella. Merlino, che si trova nelle piazza, avverte spaventato la furia del druido. Infine, Mordred fugge da Camelot e si reca alla fortezza di Morgana. Qui, desideroso di vendetta nei confronti di Artù e Merlino, le chiede perdono per averla tradita e le rivela ciò che da tempo sta cercando senza tregua: la vera identità di Emrys.

Il 12° e penultimo episodio si intitola Il diamante del giorno (1ª parte) – Morgana, scoperta la vera identità di Emrys (Merlino) utilizza un Gean Canach, creatura dell’antica religione, per “divorare” la magia del ragazzo, che si ritrova privato di tutti i suoi poteri. Nel frattempo Artù, appresa l’avanzata di Morgana verso Camelot, deciso a difendere a tutti i costi il proprio popolo, organizza un piano per tenderle una trappola a Camlann, una strettoia di passaggio tra le montagne, dove spera di cogliere di sorpresa lei ed il suo esercito. Merlino, con grande disappunto di Artù, gli comunica che non lo seguirà nella battaglia finale poiché troppo impegnato nella ricerca di erbe mediche per Gaius. Artù è molto deluso dall’abbandono del suo fedele servitore, credendolo ad un tratto codardo e vigliacco, ma il ragazzo non può confessargli la verità: in realtà si deve recare alla Caverna di Cristallo, dove la magia ha visto i suoi natali, per riottenere i suoi poteri, e chiede a Galvano di accompagnarlo sino alla Valle dei Re Caduti, brulicante di banditi. Purtroppo il piano di Merlino sembra destinato ad andare in fumo a causa del tradimento di una giovane donna, Eira, con la quale Galvano ha trascorso la notte e si è confidato circa la destinazione del ragazzo; la donna si rivela essere una spia di Morgana che le spiffera la conversazione avuta con il cavaliere. Merlino, arrivato nella Caverna di Cristallo, trova dunque Morgana ad attenderlo, che lo rinchiude nella caverna facendo crollare una parete con un incantesimo, condannandolo a morte certa visto che, senza i suoi poteri, Merlino non può aprirsi una via d’uscita. Il ragazzo però, svenuto a causa del crollo, vede Balinor, suo padre – o meglio il suo spirito – il quale gli rivela che in realtà non ha mai perso i suoi poteri poiché è lui stesso frutto della magia: è nato da essa, e nulla potrà mai cancellare ciò che è realmente. Al suo risveglio, Merlino scopre che il padre aveva ragione, l’incantesimo di Morgana aveva funzionato solo perché lui aveva smesso di credere in sé stesso, e le parole del padre gli ridonano nuova forza. Tornato in possesso dei suoi poteri, utilizza un antico cristallo presente nella caverna per osservare Morgana e il suo esercito sassone: scoperto il suo piano per accerchiare l’esercito di Camelot, entra nella mente di Artù tramite un sogno e gli rivela il piano della strega. Artù si sveglia di soprassalto e, convinto dalle parole nella sua testa, raduna il suo esercito, e si reca alla ricerca del sentiero nascosto che Morgana intende utilizzare per coglierli di sorpresa all’alba; dopo un commovente discorso del Re ai suoi soldati, la battaglia ha inizio. Intanto, nella caverna, Balinor afferma di essere fiero del figlio e dicendogli che quello non è un addio, poiché entrambi sono destinati ad esistere per sempre, lo esorta ad andare nel cuore della caverna, dove troverà il suo vero io. L’ultima scena vede Emrys spezzare l’incantesimo di Morgana ed uscire dalla Caverna di Cristallo nei panni dell’anziano Merlino.

Ultimo episodio – Emrys giunge a Camlann mentre la battaglia sta infuriando e con i suoi poteri magici riesce a fermare alcuni uomini dell’esercito di Morgana, portando in vantaggio Artù. La battaglia culmina quando Mordred infligge una ferita, con la spada forgiata grazie ad Aithusa, al re di Camelot, che subito dopo si difende, uccidendo il ragazzo druido, suo ex-cavaliere della tavola rotonda. Artù, ferito, viene allontanato dal campo di battaglia dallo stesso Emrys. Ora, Merlino si ritrova quindi di fronte al suo amico morente e decide di confessargli tutto ciò che fino a quel momento gli aveva sempre tenuto nascosto, ovvero che lui è un mago e che possiede poteri magici, i quali ha sempre e solo usato per proteggerlo. Inizialmente il giovane re non vuole credergli, ma ne riceve una valida prova. Artù è sconvolto della notizia e lo allontana. Più tardi, Gaius li raggiunge nella foresta e Merlino gli spiega la situazione. La spada forgiata da Aithusa lo ha ferito in profondità e l’oscura magia di cui era intrisa lo sta portando verso un’inevitabile morte. Gaius suggerisce che l’unico modo per tentare di salvarlo è portarlo in viaggio verso Avalon, dove risiede un portale per il mondo dei Sidhe, un popolo fatato che possiede la magia necessaria per salvare la vita di Artù. Infine, grazie all’aiuto di Gaius, Artù si convince a fidarsi di Merlino e a farsi guidare verso il luogo prestabilito. Mentre Artù e Merlino si dirigono a cavallo diretti ad Avalon, Gaius rientra a Camelot e riferisce a Gwen del tradimento di Eira – visto da Merlino attraverso la caverna di cristallo – e la giovane donna viene giustiziata. In seguito, Gwen domanda a Gaius se lo stregone che li ha aiutati in battaglia è la stessa persona che sta portando Artù in salvo e l’anziano medico conferma, sottintendendo che si tratta di Merlino. Intanto, Galvano e Parsifal partono per intercettare Morgana e impedirle di raggiungere Artù. La strega però sventa il loro agguato e li cattura. Dopo aver ucciso Galvano, grazie al Nathair, ed essersi fatta dire dove il mago ed il suo re sono diretti, tenta di uccidere il fratellastro, ma Merlino – grazie alla spada forgiata dal respiro di Kilgharrah – la trafigge, lasciandola a terra, morente. Tutti i suoi sforzi, però, si riveleranno vani perché Artù muore tra le sue braccia dopo averlo ringraziato per ogni cosa, per essere sempre stato al suo fianco più di quanto avesse mai immaginato. Merlino, disperato, si fa condurre da Kilgharrah sulle sponde di Avalon. Il Drago informa però Merlino che il destino di Artù è segnato e che non c’è nulla che lui possa fare. Questi però aggiunge che non deve disperarsi, poiché nel momento di bisogno per Albion, Artù rinascerà. Infine, Kilgharrah afferma che la storia di cui hanno fatto parte vivrà nelle menti degli uomini per lungo tempo e si alza in volo. Congedatosi il drago, Merlino getta Excalibur nelle acque di Avalon, la quale viene afferrata dalla Signora del Lago. Dopodiché adagia il corpo di Artù su un’imbarcazione e lo spinge via, osservando il suo amico dileguarsi tra la nebbia. Intanto, a Camelot viene data la notizia della morte del re e Ginevra sale al trono. Ai giorni nostri, l’immortale Emrys passeggia lungo una strada che affianca il lago di Avalon: attende ancora che Artù risorga come il solo e unico re.