Per amore del mio popolo, trama della puntata di domani 18 marzo 2014

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Don Giuseppe Diana, per tutti Don Peppe, è un sacerdote della forania di Casal di Principe, dove due famiglie, gli Esposito e i Capuano, si affrontano senza esclusioni di colpi per il controllo del territorio. Per non tradire gli scout che vedono in lui un’alternativa al mondo che li circonda Don Peppe rinuncia all’opportunità di trasferirsi a Roma e diventa Parroco nel suo paese natale.

A Don Peppe viene affidato Domenico,  il figlio illegittimo di Antonio Esposito, diviso tra il desiderio di far parte del mondo dei camorristi e quello di essere integrato nel gruppo dei ragazzi che fanno riferimento a Don Peppe. Don Peppe compie subito delle azioni per rompere l’omertà che lo circonda: rifiuta i soldi che gli offre un noto camorrista, organizza una fiaccolata in paese, crea in parrocchia delle occasioni di incontro e divertimento per allontanare dalla strada il maggior numero di bambini e ragazzi.
In particolare Don Peppe cerca di essere vicino a Teresa, una giovane del suo gruppo, figlia di un boss, destinata al matrimonio con un ragazzo della famiglia rivale. Don Peppe e i suoi ragazzi sono tra i primi ad affrontare i problemi degli immigrati clandestini, sfruttati dagli stessi camorristi. In un crescente clima di terrore e dolore Don Peppe cerca di salvare Domenico da una possibile vendetta. A rimanere ucciso, innocente, in un agguato è Francesco, uno dei suoi scout più attivi.
Don Peppe, ferito nel profondo del suo animo, decide che occorre fare qualcosa di più incisivo e significativo. Nasce cosi il documento “In nome del mio popolo” che risuona nelle chiese di Casale la Notte di Natale. Un documento che suscita il plauso di molti cittadini, ma che porta Don Peppe ad essere riconosciuto come il nemico dichiarato della camorra che, come sottolineato nell’omelia, procura “il dolore a tante famiglie che vedono i loro figli finire vittime o mandanti”.