Suburra, più che mai vicino alla realtà

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Suburra, più che mai vicino alla realtà

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Tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, il film inizia a narrare eventi che si intrecciano tra loro a partire dal 5 novembre 2011 fino all’Apocalisse (come cita il film), ovvero il 12 novembre dello stesso anno. Tutto ha inizio con la passione di un politico corrotto verso il sesso e la droga. Il politico è l’onorevole Malgradi, interpretato da Pierfrancesco Favino, un uomo tendente al tradimento, dato che ha una moglie e un bambino piccolo a casa ad attenderlo, mentre lui si diverte tra prostitute e droga. E sarà proprio in una serata di puro “sballo” che una delle due prostitute muore ed entra in scena l’amico dell’altra prostituta per salvare la situazione. L’onorevole è invischiato in un grosso progetto nella zona di Ostia, e non ci vuole molto quindi a capire come il racconto di questo passaggio possa avvicinarsi ad eventi fin troppo reali: corruzione, criminalità organizzata, alti profitti, mazzette ecc. La figura centrale di tale progetto è colui che viene chiamato il samurai, interpretato da Claudio Amendola.

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Un uomo che gode del rispetto della gente e che cerca di garantire il massimo equilibrio tra bande. Ma si sa, non è certamente semplice quando gli interessi personali si scontrano con quelli degli altri. Il vero fulcro di tutto il racconto è la criminalità che si mischia alla politica, tema ormai attualissimo dato il periodo che stiamo attraversando. Ed è un racconto mai banale, mai scontato, ma funzionale in ciò che vuole esprimere: la corruzione. Il tutto associato ad una recitazione davvero ottima e sorprendente per certi versi, senza tralasciare l’eccellente fotografia di Paolo Carnera. Vi consigliamo di andare al cinema a vedere Suburra, se già non lo avete fatto. Per chi, invece, è andato a vederlo, cosa ne pensate?  *good*