Tutta la musica del cuore, riassunto prima puntata
[spider_facebook id=”2″]
Angela Braschi è una giovane ispettrice del Ministero dell’Università e della Ricerca. Quando si muove lei la terra trema sotto i piedi di chiunque abbia “dimenticato” quali siano le regole di un comportamento onesto e ineccepibile. Grazie a lei è caduta la testa di più di un “intoccabile”.
Finché invece di una promozione si ritrova fra capo e collo un nuovo incarico che sembra quasi un esilio: un piccolo Conservatorio della Puglia, seicento chilometri da Roma, partenza immediata. Un incarico che, per lei, è la materializzazione di un incubo: un Conservatorio di musica è proprio l’ultimo posto al mondo dove avrebbe voluto andare…
Sull’altra sponda invece c’è Marra, il direttore disonseto che fa di tutto per imbrogliare le carte e convincere Angela che Mattia è solo un pazzo esaltato.
E ci sono i ragazzi, per i quali il Conservatorio è come una voce nel deserto, un faro nel buio di un sud splendente di bellezza ma vuoto di speranza e di prospettive.
E poi c’è la musica. Ovunque, come un incubo che non finisce mai. La musica di Mattia che nell’orchestra degli allievi cerca di infondere la fiducia nella vita e in se stessi che sembra spenta in ogni altro luogo intorno.
E la musica di Tano, che dorme cinque ore per notte pur di riuscire a studiare il suo violino senza lasciare il liceo. Una specie di angelo che ha il potere di risvegliare in Angela ricordi struggenti e che riversa nelle sue sonate tutta la passione e le contraddizioni della sua età. La passione per Marina, con cui è fidanzato, e la contraddizione di un’amicizia profonda e quasi kharmica con Francesco, figlio del faccendiere in odore di mafia Rocco Santopirro. Il giorno e la notte, il bianco e il nero, gli opposti apparentemente inconciliabili. Ma Tano, nonostante l’opposizione di suo padre Libero che gli ha sempre vietato di frequentarlo, non rinuncerebbe a Francesco per nulla al mondo. Loro due, insieme a Marina, sono amici fin da piccolissimi, quando dicevano di essere come i tre moschettieri.
E un’altra sorpresa per Angela è Vito, dodicenne figlio dei suoi provvisori padroni di casa, che sogna di entrare in Conservatorio e suona di nascosto dal padre, modesto pescatore, che lo vorrebbe futuro meccanico.
Ben presto Angela scoprirà che le accuse di Mattia contro il direttore Marra e il suo vice Palmieri sono più che fondate, che la realtà di Montorso, dominata dal potere subdolo e clientelare di Santopirro, è molto più complessa e drammatica di quello che le era apparso a una prima occhiata e, soprattutto, comincerà a pensare che difendere quella scuola è importante, forse è la missione più importante che le sia capitata in tutta la sua vita.
E così, quasi senza volere, il rientro a Roma viene rimandato. Solo per un po’, si dice Angela. Che sarà mai…