MINDHUNTER 2: perché la seconda stagione non mi ha convinto

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Dal 16 agosto è disponibile su Netflix la serie dedicata ai serial killer americani: Mindhunter 2.

Ma non mi ha pienamente convinto. unknw

La prima stagione di Mindhunter è stata incredibile, ha avuto tanti colpi di scena, è stata accattivante per moltissimi aspetti.

Mindhunter 2

So che il mio pensiero è molto distante dalla maggior parte di appassionati della serie, ma scrivo sempre con sincerità e, quindi, ora vi spiegherò cosa non mi ha convinto.

La serie Mindhunter è prodotta da David Fincher e Chrlize Theron, presente sul catalogo di Netflix, racconta storie di serial killer realmente esistiti negli USA.

CHARLES MANSON E I SUOI ADEPTI

Mindhunter 2

Nel quinto episodio di Mindhunter 2, “fa l’ingresso trionfale” Charles Manson, interpretato da Damon Herriman, un pazzo criminale accusato di aver manipolato tanti ragazzi per commettere omicidi, tra i quali la strage di Cielo Drive.

Oltre a Manson, fu intervistato anche Tex Watson, interpretato da Christopher Backus, il quale spiega ad Holden cosa lo ha spinto a seguire Manson e le sue folli idee.

Ma non finisce qui, perché intervistarono anche David Berkowitz, interpretato da Oliver Cooper, il serial killer conosciuto come il “Figlio di Sam”.

Questi casi, comunque, non costituiscono la principale trama della seconda stagione, ma sono solo un contorno, se vogliamo anche slegato dall’indagine vera e propria.

OMICIDI BAMBINI DI ATLANTA

La storia principale, infatti, è costituita da un caso molto delicato, peraltro rimasto irrisolto, dell’omicidio di ben 28 persone, tra i quali moltissimi bambini e qualche adolescente, tra il 1978 e il 1981 ad Atlanta.

Il problema principale non è tanto il fatto che il caso sia rimasto irrisolto, quanto ai pochi dettagli disponibili di tutti questi omicidi.

Mindhunter, nella prima stagione, si è contraddistinta per i dettagli dei vari omicidi, mediante i racconti in prima persona dei serial killer. Dando ampio spazio all’analisi critica delle menti dei serial killer.

Tutto ciò, nella seconda stagione, non l’ho riscontrato.

VITA PRIVATA DI BILL E WENDY

Ho apprezzato, invece, l’approfondimento della vita privata dell’agente Bill e di Wendy, la psicologa che nasconde la sua omosessualità. L’argomento è stato trattato in modo impeccabile, facendo capire quante difficoltà potesse avere un omosessuale nella privazione di una propria vita, in virtù di un lavoro molto complicato.

Al contrario, in questa stagione, la vita privata di Holden è stata praticamente inesistente.

SERIAL KILLER DENNIS RADAR ALIAS BTK

Mindhunter 2

Avrei apprezzato più spazio al serial killer Dennis Radar, alias BTK Killer che significa “Bind, Torture and Kill” ossia lega, tortura e uccidi. Si è visto in pochissime scene ed era già stato anticipato nella prima stagione.

È quel personaggio del Kansas che ha aperto gran parte degli episodi. Perché non dare spazio ad un profilo criminale folle come BTK?

Per riservarselo come trama principale della terza stagione? Potevano almeno approfondire il suo personaggio ed anticipare in parte le sue folli pensate. 

Non è uno spoiler perché è un fatto reale, ma BTK sembrava all’apparenza un buon padre di famiglia, peccato che sia riuscito a uccidere una decina di persone, tra cui due bambini. Dieci casi sono certi, ma non si esclude che possano essere di più dato che è riuscito a non farsi “beccare” dalla polizia per oltre trent’anni.

Quindi, perché non dare maggiore risalto al suo profilo psicologico? wacko

CONCLUSIONI

Mi è rimasto l’amaro in bocca. Le mie aspettative erano di gran lunga superiori, purtroppo.

Speriamo che ci sia una terza stagione e che possa essere all’altezza della prima good

 

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