Rome serie tv – Riassunto 2×06 – 2×07

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Rome serie tv – Riassunto 2×06 – 2×07

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2×06 Filippi

Cassio e Bruto iniziano il ritorno verso Roma con il loro potente esercito.

Ottaviano e Antonio riconciliati riuniscono i loro eserciti e attuano un piano per uccidere i sostenitori di Bruto rimasti in Roma. Consegnano a Lucio Voreno e Tito Pullo una lista di nominativi di rivoltosi da assassinare. Nella lista compaiono Cicerone, sostenitore della Repubblica e nomi di persone scomode tra cui il padre dell’amica di Ottavia.

Lucio Voreno, Tito Pullo e Mascius il terzo in comando dell’Aventino riuniscono i capi dei distretti per divulgare gli ordini di Cesare. Ordinano di uccidere 80 patrizi e strappano un accordo con i capi dei collegi. Uccisi i loro bersagli possono tenerne le ricchezze a patto che non investino i soldi per aumentare il crimine che dilaga nelle strade ma ristabiliscano l’ordine migliorando la società grazie a opere caritatevoli per il popolo. Memmio, uno tra i più potenti tra i capi dei distretti accetta il patto, ma in segreto invia un complice a corteggiare la figlia di Lucio.

Tito Pullo riceve l’ordine di assassinare Cicerone e si dirige nella sua villa a Formia. Ne approfitta per invitare la moglie, Lucio e la sua famiglia ad un gita sulle colline. Tito si allontana per compiere il suo dovere e uccide Cicerone il quale rifiuta di scappare per concludere una lettera da consegnare a Bruto e i suoi sostenitori. Il sicario di Cicerone conclude il suo obiettivo tagliando le mani e inchiodandole alle porte del Senato come monito per gli oppositori del nuovo triumvirato.

Il messo incaricato di consegnare le ultime volontà di Cicerone mentre si dirige da Bruto si imbatte in Lucio. Per evitare di investire col proprio cavallo Lucio, il figlio di Voreno che giocava in mezzo alla strada, perde il manoscritto.

In tanto a Roma continua il massacro degli oppositori di Cesare. Inizia una relazione tra Agrippa e Ottavia. La gente è terrorizzata e scoppiano alcune rivolte, tra le quali una tra gli ebrei della sinagoga.

Cesare Ottaviano e Marco Antonio con il loro esercito riunito scovano Bruto, Cassio e le loro legioni. Inizia lo scontro tra le milizie, l’esito del quale è a favore di Cesare e dei suoi sostenitori. Cassio perde la vita in battaglia mentre Bruto si immola risparmiando la vita delle proprie unità.

2×07 La maschera funebre

Servilia Piange la morte del figlio mentre invoca giustizia di fronte alle porte di Azia. Condanna pubblicamente la donna e tutta la famiglia Giulia e infine si toglie la vita come prezzo per la sua richiesta agli dei.

Il Senato teme che possa nascere una nuova dittatura, così il nuovo triumvirato è convinto che spartendosi i territori riusciranno a destare ogni sospetto. Marco Antonio si aggiudica l’Egitto e le provincie orientali (i territori più ricchi), a Cesare Ottaviano spetta Roma e Occidente, mentre Marco Emilio Lepido riceve l’Africa. L’accordo prevede che la spartizione, di gran lunga più favorevole per Marco Antonio, sia puramente amministrativa, in quanto le ricchezze verranno suddivise equamente.

A Roma intanto Memmio imbroglia Lucio falsificando i denari (una specie di coupons) che permettono agli abitanti dell’Aventino di ricevere cibo gratuitamente, distribuendo i falsi agli abitanti degli altri quartieri. Irene, moglie di Tito e in attesa del loro primo figlio, viene insultata dalla schiava sposata da Mescius, il secondo in comando dopo Pullo. Tra le due scatta una lite e Irene pretende sia risolta a suon di frustate verso la schiava. Tito non riesce però a resistere alle persuasioni della donna e finisce col tradire sua moglie.

Erode arriva in Roma, e viene varata una legge che limiti le ingiurie verso gli ebrei durante la sua permanenza. Erode contratta con Marco Antonio, ottenendo l’appoggio di Roma per la pacificazione e la conquista della turbolenta regione della Giudea in cambio del pagamento di una forte somma di denaro. Cesare Ottaviano venuto a sapere della tangente versata da Erode a Marco Antonio, richiede ciò che gli è dovuto un terzo della somma.

Intanto l’uomo inviato da Memmio ha iniziato da mesi una relazione con la figlia di Lucio. Ora finalmentnte si svela il suo piano. Memmio finge di scoprire la relazione in realtà da lui architettata tra il suo schiavo e la figlia di Lucio. Avendo giurato amicizia con Lucio Voreno è obbligato ad essere onesto se non vuole perdere gli accordi e la vita, ma la donna lo supplica di tenere il segreto. Le giura di non rivelare l’accaduto se lei lo informa delle decisioni del padre spiandolo per suo conto.

Nel frattempo Ottaviano e Marco Antonio stipulano un patto secondo il quale ogni tassa o tributo deve essere diviso in tre parti. Azia per suggellare l’accordo ne approfitta proponendo un matrimonio tra le famiglie, sposando quindi Marco Antonio. In realtà Ottaviano fa sposare la sorella Ottavia, amante di Agrippa, al generale Marco Antonio. Iniziano a crearsi numerosi dissapori dal momento che è risaputo che Marco Antonio e Azia sono amanti. Così facendo viene bloccata di fatto la loro relazione. Inoltre Agrippa è geloso del fatto che Ottavia la sua amante sia ora sposata con Marco Antonio.

Tra i giudei che vivono in Roma alcuni pianificano l’assassinio di Erode, considerato un traditore del suo popolo. All’ultimo però Timone, uno dei due sicari insieme al fratello, vuole uscirne e non prenderne parte. I due colluttano e il fratello di Timone muore.