Venerdì è approdata su Netflix una nuova serie “I delitti di Vahalla”, prodotto crime islandese dalle caratteristiche molto interessanti.
Dato che la serie scandinava Deadwind mi aveva particolarmente colpito, ho voluto constatare la qualità anche di questo altro prodotto.
TRAMA I DELITTI DI VAHALLA
Tutto è ambientato a Reykyavík, una cittadina dai paesaggi innevati mozzafiato e caratteristici di quei luoghi. La tranquillità del luogo viene minata da una serie di omicidi, tutti molto simili tra di loro.
Le indagini vengono affidate all’investigatrice Kata, una donna dedita al lavoro, molto intelligente ma intimamente fragile. Stranamente Kata si ritroverà ad essere affiancata da un investigatore proveniente da Oslo. Inizialmente tra i due non “scorrerà buon sangue”. Lui molto rigido, silenzioso, distaccato. Lei, al contrario, abituata alla collaborazione tra colleghi farà fatica a stargli accanto.
Iniziano le indagini, e i due investigatori seppur lontani caratterialmente, saranno in grado di collaborare nel migliore dei modi avvicinandosi sempre di più alla verità…
COSA PENSO DELLA SERIE
I primi due episodi sono molto lenti, ma non è un lato negativo. Apprezzerete le caratteristiche anche psicologiche dei protagonisti. Dal terzo episodio tutto cambia. La trama inizia ad essere incalzante, ritmica, con tanta componente ansiogena.
La trama non è assolutamente banale, perché questi delitti nascono da un passato molto doloroso e da vicende davvero raccapriccianti. Non vi spoilerò nulla, quindi fidatevi soltanto di ciò che ho scritto 🙋🏻♂️🙏
Nella storia, uno tra i protagonisti era appartenente alla congregazione dei Testimoni di Geova. Aspetto molto interessante, perché questa persona è stata isolata dalla stessa famiglia proprio perché si è discostato da loro. Avrei apprezzato se questo argomento non fosse stato soltanto accennato. Sarebbe stato interessante capirne di più.
CONCLUSIONI
Ve la consiglio. C’è poco da dire. Se amate questo genere, non vi annoierete 👌🏻
Hai visto questa serie? Che ne pensi?